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Interviste: Scopriamo di più
pubblicato in: "Interviste" il 02/03/2025

Alex River: l'ambientazione

Ogni autore ha una sua propria connessione con le storie che scrive e il mondo nel quale farle accadere. I motivi per queste scelte possono essere i più diversi, con motivazioni estremamente personali.

Qui chiedo a Alessandro "Alex River" Rivaletto come nasce l'ambientazione che sceglie per le sue opere.


L'ambientazione nella fantascienza permette di immaginare futuri possibili, presenti desiderabili e anche passati alternativi. Se hai preferenze, quali momenti nel tempo ti hanno ispirato di più e per quale motivo?

La mia ambientazione è un futuro immaginario, in cui l'umanità ha dovuto superare atroci sofferenze, che l'hanno indotta a lanciarsi fra le stelle per salvarsi dal nostro pianeta natale ormai diventato inospitale.

Sono da sempre un appassionato di astronomia, per cui ho cercato di creare delle condizioni piuttosto plausibili anche se ovviamente con una certa licenza poetica(è fantascienza), ma mi sono impegnato a rispettare queste linee guida un po' per tutto. Più che il tempo, ho dato importanza al luogo: il tempo futuro è essenziale per giustificare i viaggi interplanetari, ma alla fine sono dell'idea che l'uomo raggiungerà un equilibrio con l'ambiente e la tecnologia, che lo riporterà chi più chi meno a concetti sociali paragonabili ai nostri.


Esistono dei luoghi che trovi maggiormente indicati per il tuo concetto di fantascienza?

Vari pianeti con condizioni ambientali molto particolari, che mettano in difficoltà i personaggi: come freddo intenso, lava, aria non respirabile, oppure nulla di tutto questo ed il problema è la fauna o la flora. L'esempio di Miranda su Rise è perfetto: un pianeta dove l'homo sapiens sapiens fa parte della catena alimentare del 70% delle creature che ci vivono, sia animali che vegetali, e non è in cima alla piramide, neache grazie alle sue futuristiche tecnologie.

Anche l'ambiente spaziale mi intriga molto(camminate nel vuoto, stazioni spaziali, eccetera, ma fino ad ora non l'ho sviscerato adeguatamente: è tutto comunque che fa perno sulla mia passione per l'astronomia e la fisica in genere.


E nel tempo le tue preferenze per i luoghi sono sempre rimaste uguali o sono evolute?

Sempre rimaste uguali, vengo dalla generazione Doom, ossia quei pazzi che passavano le serata a giocare agli sparatutto degli anni '90, per cui ambienti ostili e formazioni pittoresche che esse siano naturali o artificiali non importa, basta che colpiscano il protagonista ed il lettore in qualche modo: anche fisicamente.


Come concepisci la struttura sociale nei mondi che inventi: più improntata all'uguaglianza o maggiormente in stile oppressi-oppressori?

Più le cose cambiano più restano le stesse diceva uno che la sapeva lunga: sono dell'opinione che a lungo andare le cose possono cambiare ma non poi così tanto, a meno che non accada qualche cataclisma. Lavorando con pianeti diversi è facile però creare una certa condizione sociale svincolata dalle convenzioni più comuni, quindi vado dal comunismo di stampo stanliniano alla libertà assoluta e selvaggia; tuttavia nelle mie storie c'è spesso la dicotomia fra la giustizia e l'opportunismo, renderizzato con la continua lotta fra il governo centrale costruito con un'ideologia di giustizia, anche se non sempre funziona a causa della corruzione, e le corporazioni: gigantesche aziende che sembrano governate da un computer, che guardano alla vita come una risorsa da utilizzare, non da preservare, rendendosi colpevoli di immense atrocità, sia verso l'uomo che verso la natura e gli animali.


Cosa ti affascina in questa o queste strutture sociali e da cosa pensi che le scelte siano influenzate, nel tuo caso?

Molto di quello che invento è ispirato da Fanteria dello Spazio di Robert Heinlein, vidi da giovane il film, ma mi innamorai del libro: nell'ambito sociale quello che mi affascina profondamente e che cerco di sviluppare il più possibile è il costante conflitto fra ciò che è giusto ed il guadagno, la sofferenza vs la comodità; in più sono da sempre appassionato di tutto ciò che è militare, soprattutto della tecnologia, per cui il confine fra giustizia e vantaggio, spesso può sfuocarsi molto.


Parlando di forme di governo, quali hai trovato più interessanti e hai voluto esplorare nelle tue opere? Hai tratto ispirazione da qualcosa di reale o hai inventato di sana pianta?

Come dicevo prima: Fanteria dello Spazio. Un sistema di governo basato sulla cittadinanza, ottenuta solo grazie a profondi sacrifici fisici e scelte morali difficoltose: trovo che questo sistema possa essere molto più efficace del nostro(suffragio universale), ma non privo di difetti; tuttavia questo tipo di governance è molto di background e viene accennato sovente, ma i protagonisti non ne sono influenzati(se non a livello morale), visto che le storie per il momento sono ambientate in un mondo gestito completamente dal crimine e dalle corporazioni.


Quali popolazioni compaiono nelle tue opere? Quale specifico ruolo hanno nei mondi che crei? Ti va di fare un paio di esempi?

Tutto il mio mondo nasce da un gioco di ruolo di mia invenzione, per cui Sì, ci sono diverse razze.

• Una versione potenziata di noi homo sapiens sapiens, che viene chiamata Next Human, più resistente ai patogeni comuni(l'influenza è un ricordo lontano), difficilmente attaccabile dai tumori(cosa dovuta anche alle terapie mediche future) e con una certa propensione alla

magia anche se non può usarla senza aiuti come altre specie: in pratica il medio-man dell'ambientazione, che tutto può, ma che di base non eccelle in nulla.

• Gli Zioniti, una versione diversa di umani, "infettati" da un gene Z che permette loro una grande capacità di adattamento ambientale, come la maggior resistenza al caldo o al freddo, alla sete, a condizioni ambientali specifiche, tutte relative all'ambiente in cui sono cresciuti e sono distinti con i colori: uno Zionita grigio(o spaziale), con il corpo sviluppato per resistere meglio alle particolari varianze di gravità, uno Zion rosso vive su mondi molto caldi ed ha una resistenza maggiore al calore, uno bianco alle temperature fredde, i blu si

sono sviluppati per una miglior abilità in acqua e via così.

• Magoumani: umani cresciuti su di un lontano pianeta che decenni prima degli eventi hanno deciso di migrare nella Federazione, hanno potenti doti magiche(psioniche) e la protagonista delle mie storie appartiene proprio a questa specie.

• Poi ci sono i Naahli, creature umanoidi a 4 braccia, molto pacifiche e dalla cultura che richiama il buddismo(arti marziali, pace interiore ecc..) sempre propense alla magia, ma per ora sono marginali.

• I Siriani, in pratica i "grigi" dei film di fantascienza anni '60, piccole creature iper intelligenti ma dalle doti fisiche limitate, vengono accennati a malapena: in futuro diverranno più centrali.


Quale emozione pervade i mondi che crei? Preferisci un mondo di speranza, un mondo di oppressione, uno dove la giustizia va guadagnata, uno dove le novità sono entusiasmanti o dove invece tutto è già stato provato e prevale una pacata rassegnazione? Cosa ti ha fatto prendere quella decisione?

Nel mondo centrale della storia è tutto molto caotico, non c'è un governo vero e proprio e ci si fa giustizia da sé, un po' come il far west; ma nella complessità dello spazio, c'è speranza ed un continuo progresso tecnologico, tenuto un po' a freno per evitare che la popolazione e l'economia tendano ad abusare delle nuove tecnologie(vedi l'uso attuale dell'IA o la nascita di moltissimi inutili influencer prezzolati), ma c'è anche la paura dei pirati, degli alieni bellicosi(già protagonisti di una brutta faccenda), ed i media fanno il gioco dei governi.


Ultima domanda: se vuoi, segnala uno o due titoli tuoi che riflettono l'ambientazione che ritieni più riuscita

Beh... le mie due attuali pubblicazioni fanno parte di un unico ciclo chiamato Forge of a Hero: sono due storie consecutive, autoconclusive per quello che accade nei romanzi, ma che pian piano creano una macro trama molto più complessa, con una gigantesca cospirazione politica a tenere banco. In futuro ho in programma un terzo romanzo(al quale sto già lavorando) ed altri due che andranno a concludere il ciclo della protagonista, due spin-off che partono proprio da questa terza avventura, ed uno stand-alone con uno dei personaggi principali che andrà a chiudere il cerchio.

Poi in futurò, chissà le cose potrebbero andare avanti.

La segnalazione riguarda: Dawn of a Hero - L'Alba di un eroe, il primo romanzo, una storia piuttosto breve che però da una buona idea di tutto.

Ed il secondo: Rise of a Hero - L'ascesa di un Eroe una storia già molto più corposa che amplia l'universo narrativo con altri contesti e pianeti.

Alessandro Rivaletto mezzobusto
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