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Interviste: Scopriamo di più
pubblicato in: "Interviste" il 04/03/2025

Dario Vergari e l'ambientazione

L'ambientazione nella fantascienza permette di immaginare futuri possibili, presenti desiderabili e anche passati alternativi. Se hai preferenze, quali momenti nel tempo ti hanno ispirato di più e per quale motivo?

Ho scritto tre romanzi in tutto. Nel secondo, Phoenix, sono i rappresentanti delle tre religioni monoteistiche a unirsi, quindi Islam, Ebraismo e Cristianesimo, per fondare un partito unico, il popolo dei libri, e porre fine ai combattimenti tra fazioni, tra divisioni.

Mi ha ispirato la situazione presente nel 2017, momento in cui l'ISIS sembrava pronta a far capitolare il mondo con attentati ovunque. Anche la ricolonizzazione della Luna tramite una base lunare ha avuto la sua fetta di merito. In quello scenario la terra era stata resa in parte inabitabile a causa delle guerre atomiche.

Nel romanzo REVNION, sempre partendo dalla vita quotidiana, ho immaginato che un gruppo di ragazzi fosse stanco di assistere e di leggere interminabili rapporti di orrori, sopraffazione, omicidi, ingordigia...

Per porvi rimedio i ragazzi inventano il dispositivo Devil, con il quale ipnotizzano la popolazione mondiale. Devil si fa passare per una divinità e costringe il mondo a vivere in pace. Una pace che però a un certo punto si spezza a causa dell'imperfezione umana.

Anche in questo caso l'ispirazione per il futuro possibile parte dal presente.


Esistono dei luoghi che trovi maggiormente indicati per il tuo concetto di fantascienza? E nel tempo le tue preferenze per i luoghi sono sempre rimaste uguali o sono evolute?

In realtà, no. La fantascienza si può sviluppare in qualsiasi luogo o situazione, può nascere da qualsiasi ambientazione. Basta che la realtà prenda una piega imprevista e possono nascere situazioni che sono ascrivibili alla fantascienza.


Come concepisci la struttura sociale nei mondi che inventi: più improntata all'uguaglianza o maggiormente in stile oppressi-oppressori? Cosa ti affascina in questa o queste strutture sociali e da cosa pensi che le scelte siano influenzate, nel tuo caso?

Le forme di governo che ho trovato più interessanti da esplorare sono il dominio dell'uomo sull'uomo. Homo homini lupis si diceva, francamente la natura umana è questa e mi riesce molto difficile immaginare un futuro di pace e armonia tra gli esseri umani come sono adesso. Non sono molto ottimista da questo punto di vista. E il mio primo romanzo, REVNION, proprio in questi tempi è attualissimo perché tutto quello che vediamo accadere nel mondo era stato messo in conto dal protagonista che attraverso il dispositivo Devil e l'ipnosi della popolazione mondiale, ha provato a mettere fine alle guerre, alla fame, allo sfruttamento e alla barbarica uccisione di animali per fini economici. La democrazia degli uguali con un governo felice come potevano essere quelli rappresentati nei film di fantascienza negli anni '70 non la vedo un'opzione probabile.


Quali popolazioni compaiono nelle tue opere? Quale specifico ruolo hanno nei mondi che crei? Ti va di fare un paio di esempi?

Faccio un discorso globale, non distinguo tra popolazioni ma distinguo tra persone, tra Uomini che poi appartengano a una nazione oppure a un'altra, è molto relativo e non influenza il concetto che ho io dell'umanità nel suo genere.


Ultima domanda: se vuoi, segnala uno o due titoli tuoi che riflettono l'ambientazione che ritieni più riuscita.

Segnalo il primo romanzo, REVNION, in cui i ragazzi creano Devil e il secondo, Phoenix, quello del governo del pianeta terra con il popolo dei libri.

Dario Vergari
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