L'ambientazione nella fantascienza permette di immaginare futuri possibili, presenti desiderabili e anche passati alternativi. Se hai preferenze, quali momenti nel tempo ti hanno ispirato di più e per quale motivo?
Io ho sempre preferito indirizzarmi verso il futuro, sia nella scrittura che nella lettura. Mi piace immaginare come sarà il mondo, quanti cambiamenti ci saranno in tutti i campi, soprattutto in quello tecnologico. Mi aspetto grandi cose, sperando di non peccare di un eccessivo ottimismo.
Esistono dei luoghi che trovi maggiormente indicati per il tuo concetto di fantascienza? E nel tempo le tue preferenze per i luoghi sono sempre rimaste uguali o sono evolute?
No, in realtà no. Anzi, mi piace spaziare. Ho ambientato storie nello spazio, sul fondo marino, su altri pianeti...
Non ho preferenze.
Come concepisci la struttura sociale nei mondi che inventi: più improntata all’uguaglianza o maggiormente in stile oppressi-oppressori? Cosa ti affascina in questa o queste strutture sociali e da cosa pensi che le scelte siano influenzate, nel tuo caso?
Decisamente più oppressi-oppressori. Purtroppo da come vanno le cose, non credo che la gente impari dai propri errori. In situazioni difficili, estreme, ognuno dimostra chi è, nel bene e nel male.
Parlando di forme di governo, quali hai trovato più interessanti e hai voluto esplorare nelle tue opere? Hai tratto ispirazione da qualcosa di reale o hai inventato di sana pianta?
Ho sempre inventato. Governi, leggi, sistema sociale, tutto lontano dalla realtà.
Quali popolazioni compaiono nelle tue opere? Quale specifico ruolo hanno nei mondi che crei? Ti va di fare un paio di esempi?
Compaiono sempre gli umani, a volte vittime, a volte carnefici, spesso lontani dalla loro vita quotidiana e a contatto con l'ignoto.
Quale emozione pervade i mondi che crei? Preferisci un mondo di speranza, un mondo di oppressione, uno dove la giustizia va guadagnata, uno dove le novità sono entusiasmanti o dove invece tutto è già stato provato e prevale una pacata rassegnazione? Cosa ti ha fatto prendere quella decisione?
Come dicevo prima, creo storie in cui nulla è semplice, tutto deve essere guadagnato. Futuri in cui bisogna lottare per ottenere quello che si vuole. E non sempre tutti ci riescono.
Ultima domanda: se vuoi, segnala uno o due titoli tuoi che riflettono l'ambientazione che ritieni più riuscita.
Mi viene in mente subito il mio libro, Al di là dello spazio e del tempo, perché parte da un'ambientazione a me vicina, ma poi porta in mondi lontani.
E poi Aurora, un mio racconto, perché ho dovuto creare un mondo nuovo, totalmente diverso dal nostro.