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Interviste: Scopriamo di più
pubblicato in: "Interviste" il 02/03/2025

Giovanni Oro: ambientare le storie

L'ambientazione nella fantascienza permette di immaginare futuri possibili, presenti desiderabili e anche passati alternativi. Se hai preferenze, quali momenti nel tempo ti hanno ispirato di più e per quale motivo?

Sono Laureato in storia, e questa materia è sempre stata la mia più grande passione, per cui è normale che ogni cosa che scrivo abbia origine in un modo o nell'altro nel passato e soprattutto nella storia del '900 che funge da cardine di una buona parte dei vari worldbuilding anche se spesso e volentieri è mescolato con "altro"



Esistono dei luoghi che trovi maggiormente indicati per il tuo concetto di fantascienza? E nel tempo le tue preferenze per i luoghi sono sempre rimaste uguali o sono evolute?

 Fino a questo momento ogni cosa che ho scritto è sempre stata ambientata su pianeti che non siano la Terra che sebbene sia stata nominata e vista un paio di volte non è mai il cardine delle mie storie, non escludo che questo non possa avvenire in futuro, specie se mi deciderò finalmente a scrivere un Ucronia su cui sto pensando da un paio d'anni, ma per ora almeno il sottogenere che mi è più affine è quello della space opera sebbene in una declinazione alquanto più riflessiva.



Come concepisci la struttura sociale nei mondi che inventi: più improntata all'uguaglianza o maggiormente in stile oppressi-oppressori? Cosa ti affascina in questa o queste strutture sociali e da cosa pensi che le scelte siano influenzate, nel tuo caso?

Generalmente nei miei libri esiste una dinamica tra oppressi e oppressori (come esiste in un tutte le società con gradi diversi a seconda di come la si vede) Tuttavia salvo rari casi non è quasi mai l'elemento fondamentale e centrale della storia stessa (o almeno non sulla breve distanza), quello che cerco di fare, almeno nella mia saga principale è quella di evidenziare le contraddizioni di una società e come siano esse stesse a condurre al collasso del sistema quando queste non rispondono più alle esigenze dei molti, e soprattutto come reagiscono i livelli medio bassi della società a queste forze disgreganti.



Parlando di forme di governo, quali hai trovato più interessanti e hai voluto esplorare nelle tue opere? Hai tratto ispirazione da qualcosa di reale o hai inventato di sana pianta?

Come per la prima domanda, ogni cosa che scrivo ha una sua base più o meno nascosta all'interno della storia reale, nella saga principale, L'Impero Umano è una forma di governo abbastanza standard (anche se non c'è l'imperatore e al suo posto c'è un consiglio oligarchico) i ralt nella stessa serie sono un sistema teocratico basato su caste rigide. Mentre la federazione nel romanzo che è arrivato finalista al premio urania l'anno scorso (e che non è ancora uscito) è qualcosa di più complicato, che si basa sulla presenza di Ia impiantati nel cervello di alcune persone (ma non di tutte) a cui si aggiunge una società aliena ancora diversa.



Quale emozione pervade i mondi che crei? Preferisci un mondo di speranza, un mondo di oppressione, uno dove la giustizia va guadagnata, uno dove le novità sono entusiasmanti o dove invece tutto è già stato provato e prevale una pacata rassegnazione? Cosa ti ha fatto prendere quella decisione?

domanda difficile, probabilmente la risposta migliore è un misto di tutto.Le storie che scrivo sono sempre a POV multipli, da un minimo di tre a un massimo di sette, e ognuno di loro può avere speranza, oppure essere rassegnato, può essere entusiasta di ciò che si trova davanti o esserne spaventato a seconda della propria storia o del proprio sentire.



Ultima domanda: se vuoi, segnala uno o due titoli tuoi che riflettono l'ambientazione che ritieni più riuscita.

Questo è relativamente semplice, visto che per ora sono stati pubblicati solo i libri della serie di Schegge dell'impero o ciclo di Xipe come è finito per essere chiamato da chi lo legge ad oggi ne sono usciti quattro, "Tra Maschere e ombre" "Rovine di Polvere e Fango" "I senza volto" e "Gli occhi del mostro" si tratta di storie in realtà interconnesse più che una serie continua visto che i vari libri hanno personaggi diversi e i primi tre si svolgono in parallelo e non consecutivamente. A breve (nel 2025) dovrebbe anche uscire "Sonata per una luna morente" con sui sono arrivato finalista al premio Urania

Giovanni Oro alla scrivania
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